B1 Girone B

Veronica Vignola, lo zoccolo duro del Pavidea Steeltrade

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E’ tra le poche giocatrici superstiti della scorsa stagione. Insomma fa parte di quello “zoccolo duro” che resiste a tutto. Anche ai cambiamenti e persino alle rivoluzioni societarie. Veronica Vignola sta vivendo il suo secondo campionato con la casacca della Pavidea Steeltrade, ma questa volta riuscendo spesso ad entrare nel giro delle titolari, dopo avere fatto la gavetta ed imparato l’arte all’ombra di Barbara Fagioli. Una che di pallavolo se ne intende.
“Barbara-spiega la palleggiatrice rossoblù-non l’ho mai copiata. Ho sempre cercato di giocare secondo le mie caratteristiche. E’ chiaro che, avendo davanti una giocatrice esperta come lei arrivata fino alla serie A, ho cercato di impararne la tecnica e capire i segreti della pallavolo. Ed avere questo punto di riferimento mi ha aiutata moltissimo”.
-Da quando Alice Scapuzzi ha cambiato maglia, sei entrata in competizione con Giada Ciarlini che ti rende sette anni. Un testa a testa stimolante-.
“Certamente. La competizione fa crescere. Non essere mai sicura di avere il posto fisso da titolare ti costringe a migliorare. Se non ci fosse stata Giada a farmi da guida, probabilmente, non sarei riuscita a crescere”.
-Vent’anni compiuti il 28 febbraio. L’età considerata la primavera della vita, ma anche quella che Francesco Guccini nella canzone “Eskimo” chiama l’età dove si hanno in testa tante balle. Tu ne hai in testa?-
“Mah. Progetti ne ho. Bisogna sempre puntare su quelli più seri. Ad inseguire i sogni non si va lontano”.
-Cosa chiedi ai tuoi vent’anni?-
“E’ una domanda alla quale non è facile rispondere. Mi piacerebbe avere più soddisfazioni con la pallavolo e, al di fuori dell’aspetto sportivo, vorrei che i vent’anni mi dessero la capacità di affrontare la vita sempre a testa alta e con coraggio. E’ un ringraziamento a mio padre ed alla mia famiglia che considero un porto sicuro”.
-Cosa fa nel tempo libero una ragazza di vent’anni che vive ed abita a Salsomaggiore, luogo turistico dove in estate ed inverno c’è sempre vita?-
“Ah. La mia giornata si divide tra università, casa, palestra e studio. Nel poco tempo libero che mi rimane frequento la mia compagnia di amici ed amiche, e naturalmente faccio shopping che mi piace moltissimo”.
-Il 2 aprile arriverà a Salsomaggiore Luciano Ligabue. Sarai certamente in prima fila-.
“Ma proprio no. Ligabue non mi pace. Ascolto il genere rock sia italiano che straniero, ma il “Liga” non rientra nei miei gusti. Strano, ma vero”.
-Quest’anno sei entrata spesso nel sestetto base. Ma quando sei costretta a sederti in panchina, cosa provi?-
“Diciamo che quando la squadra vince, sono contenta lo stesso. Ma quando perde e devo stare seduta, soffro moltissimo. Non mi piace stare fuori dal clima agonistico, perché vorrei dare sempre il mio contributo”.
-Papà Corrado segue con passione ogni partita, anche quelle in trasferta. Ma quando torni a casa, cosa ti dice?-
“E’ un genitore che cerca sempre di sposare la mia causa. Mi ha aiutato moltissimo sacrificando parecchio del suo tempo per portarmi a Cadeo dove ho giocato tre anni tra serie D ed Under 16, prima di venire a Fiorenzuola. Lo devo ringraziare per tutto quello che mi ha dato”.