B1 Girone B

Ilaria Fanelli, centrale della Pavidea Steeltrade si racconta.

ilaria centrale pavidea
ilaria centrale pavidea
Si è portata a Fiorenzuola una grande carica di simpatia, un sorriso che contagia, la voglia matta di stare in compagnia ed anche un pizzico di autoironia. Ilaria Fanelli è una di quelle che fanno gruppo, di quelle sempre pronte a organizzare qualcosa di divertente. Il “centrale” della Pavidea Steeltrade non ha fatto fatica ad adattarsi alla nuova realtà, si è subito circondata di amiche, perché per lei l’amicizia ha un valore grandissimo.
“La metto sicuramente al primo posto-ha affermato-di tempo libero me ne è rimasto poco, ma appena posso cerco di trascorrerlo con i miei amici con i quali riesco a divertirmi tantissimo”.
Esordiente assoluta nel campionato di B/1, si è calata nella sua parte con la consapevolezza e l’umiltà di chi sa di avere davanti ancora tantissima strada.
“La B/1-ha proseguito-è un campionato difficile, affascinante che mi sta insegnando moltissimo. Cerco di prendere come esempio le giocatrici che hanno più esperienza di me per avere un punto di riferimento e migliorarmi. So di avere ancora tanto da imparare, ma voglio imparare. Questa categoria mi sta tirando fuori il carattere, la mia testarda determinazione”.
-Il primo pensiero quando sei arrivata a Fiorenzuola?-
“Ero felice di arrivare in questa società importante. E poi sapevo che avrei giocato in B/2, un campionato che conoscevo già. Il bello è arrivato dopo. Quando l’allenatore Omar Amoros mi ha comunicato che avrei giocato in B/1. Confesso di avere avuto paura, perché non ero sicura che sarei stata all’altezza. Adesso che sono scesa in campo da titolare sono contentissima”.
Nata diciannove anni fa a due passi da Milano, Ilaria si è trasferita a Santa Maria del Piano, nell’hinterland parmense all’età di dieci anni, in coincidenza con la scomparsa del papà.
“La città, l’aria metropolitana mi manca molto-confessa-ma è anche vero che adesso, qua in campagna, ci sto poco e per me non è stato difficile abituarmi”.
-In famiglia seguono questa tua passione per la pallavolo, o sono indifferenti?-
“Ho un fratello tre anni più giovane di me che gioca a calcio nella Juventus Club di Parma ed è un po’ introverso e quindi non fa molti complimenti. Però le volte che mi viene a vedere riesce a trasmettermi tutto il suo entusiasmo. Mia mamma mi ha sempre lasciato fare quello che desideravo e questo mi ha aiutato molto. Discorso diverso, invece, per i miei nonni che non sono d’accordo, perché per loro la pallavolo non può darmi il futuro. E per me riuscire a fare bene e dimostrare le mie capacità, è quasi una sfida nei loro confronti”.
-Adesso abiti a Fiorenzuola assieme alle tue compagne di squadra Alessandra. Valentina, Chiara e Marta. Sei riuscita ad adattarti pur essendo lontana dalla famiglia?-
“Questo mi ha aiutato tantissimo a crescere, ho imparato a cucinare e la presenza delle compagne più grandi di me non mi fa sentire sola”.
Ilaria si è avvicinata tardi alla pallavolo, quando era in seconda media, ma è riuscita lo stesso a disputare categorie importanti.
“Sì-afferma-ho cominciato nell’A.S. VolleyTraversetolo, poi sono passata alla Essegi Parma con la quale ho “assaggiato” l’Under 16 regionale.
Poi mi sono trasferita due stagioni al Giòvolley di Reggio Emilia con il quale ho giocato in serie C, Under 18 e B/2 togliendomi molte soddisfazioni”.
-Non solo pallavolo, ma anche beach volley-.
“Da un anno mi sono accostata a questa disciplina e devo dire che mi sono trovata a meraviglia. Ed ho anche conquistato un quarto posto alle selezioni regionali. Sono contentissima”.
-Studi e allenamenti. Riesci a gestirli?-
“Sinceramente diventa un po’ pesante. Sto frequentando l’istituto Tecnico “Pietro Giordani” ad indirizzo sportivo turistico. Un corso di studi che mi lascia parecchio spazio, ma quest’anno ho la maturità e l’impegno c’è comunque. Praticamente tra palestra e libri ho tutto il pomeriggio impegnato”.
-Hai deciso cosa farai da grande?-
 “Fino a che riuscirò a farlo, vorrei giocare a pallavolo. Ormai fa parte di me e non è più una semplice passione. Sono abituata a vivere attimo per attimo la mia vita e quindi continuerò in questa direzione. Dal punto di vista degli studi, mi piacerebbe iscrivermi ad Economia. Vedremo”.
-Hai qualche rimpianto?-
“No. Cerco di non farmi mai mancare niente. A volte sbatto la testa contro il muro, ma non mi fermo”.
Intervista a cura dell’addetto stampa
del Pavidea Steeltrade