B1 M Girone C

La Vibrotek Volley saluta la B1

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Di Giuseppe

 

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Assenza di sponsor e di cooperazione tra le società joniche costringono il presidente Di Giuseppe all’amara decisione di ripiegare sulla serie C.

Alla scadenza dei termini ufficiali per l’iscrizione delle società sportive ai campionati nazionali, il presidente della Vibrotek Volley, Antonio Di Giuseppe, ha dichiarato la triste verità: il sodalizio rossoblu rinuncia alla terza serie nazionale per un campionato in serie C.
Una decisione sofferta dopo i sacrifici  e l’impegno costanti della passata stagione che aveva visto il massimo dirigente resistere alle difficoltà e portare la sua squadra persino ad un passo dai play off promozione, ma inevitabile considerata la realtà locale.
“Malgrado molteplici tentativi non sono riuscito a trovare le condizioni necessarie per l’iscrizione al campionato di B1 – ha dichiarato Di Giuseppe – e sono profondamente dispiaciuto per questo.
Ho tentato di coinvolgere altre società sportive del territorio per fare un campionato unico, così da affrontare insieme gli ostacoli di una stagione agonistica, ma ogni mio tentativo è andato a vuoto”.
L’amore per la pallavolo e per il proprio sodalizio aveva portato il presidente Di Giuseppe alla strenua ricerca di altri sponsor già durante la passata stagione, ma con risultati esigui.
“Ho provato con alcuni sponsor – ha spiegato il massimo dirigente rossoblu -, ma un po’ per i problemi economici del momento un po’ per la poca propensione ad investire nello sport a causa dell’incapacità di apprezzarne i vantaggi comunicativi, non sono riuscito a coinvolgere altri imprenditori per affrontare un campionato di B1”.
Il ritorno di immagine derivante da una sponsorizzazione nella pallavolo appartiene ad una cultura ad ampio spettro che non privilegia il calcio. La notizia della decisione del presidente Di Giuseppe arriva proprio nei giorni in cui con tutti i toni ed i colori si parla tanto del calcio tarantino.
Sono dispiaciuto perché la stampa e la televisione hanno sempre dedicato poco spazio alla nostra attività concentrando tutta l’attenzione sul calcio – sottolinea il presidente rossoblu -, accrescendo così il divario tra uno sport così popolare e la realtà di nicchia alla quale si è relegata la pallavolo”.
È triste ammirare uno spettacolo che a volte diventa meschino e supporta interessi elevati fondandosi sull’entusiasmo incondizionato dei tifosi e della loro buona fede spesso raggirata. Ma è il calcio. Mentre la pallavolo, per esempio, che non parla la lingua del gossip e dei milioni di euro ad ingaggio, ma esalta impegno e sacrifici, diventa una realtà da intenditori.
“Non lascio la pallavolo ed il prossimo anno farò un campionato di serie C, continuando a giocare a Taranto al Palamazzola – conclude Antonio Di Giuseppe – perché amo questo sport e credo ancora sia possibile farlo amare di più dal pubblico. Aggiungo solo una personale, amara considerazione: tutti i miei tentativi di coinvolgere imprenditori sono risultati vani, ma la cosa che più mi ha deluso ed in alcuni casi anche umiliato, è stata la loro espressione di fronte alla mia richiesta, come se stessi richiedendo la carità e mi stessero ad ascoltare con aria di sufficienza neanche fossero dei ‘piccoli Berlusconi’ e io un poveraccio che non aveva niente di meglio da fare”.