Interviste ItaliaVolley

Erica Lestini: “L’estate sta finendo…ed io non vedo l’ora di ricominciare!”

lestini mareAncora interviste sotto l’ombrellone per i lettori di Italia Volley, oggi abbiamo con noi Erica Lestini centrale del Capo D’Orso Palau pronta a rispondere a tutte le nostre curiosità!

Prime domande a raffica:

-soprannome? Negli anni ne ho avuti diversi, tutti relativi alla mia altezza. Quando ero più piccola le mie compagne di squadra ad Ariccia mi chiamavano “Spillu” (da “spilungona”), invece l’anno scorso in Sardegna sono diventata “La Lunga”.

lestini seduta-piatto preferito? Pizza!

-qual è il posto più bello per andare a farsi un bagno? La Sardegna senza dubbio!

-qual è la tua città preferita? Parigi!

-bevanda preferita? Tè alla pesca

-qual è il concerto più bello a cui hai assistito? Concerto di Ligabue a Piazza del Plebiscito, Napoli, luglio 2012.

-qual è la tua canzone dell’estate 2015? “Buon viaggio” di Cremonini.

-post doccia: accappatoio o telo? Telo! L’anno scorso la società ce ne ha regalato uno con lo stemma del Palau e il cognome, lo adoro!

-con chi hai passato il ferragosto? Con i miei amici del mare a Cesenatico, come tutti gli anni da dieci anni ormai!lastini amica

-qual è il piatto sardo che ti piace di più? Zuppa gallurese e porceddu, entrambi cucinati da Angelica, una nostra dirigente, e dalla Signora Rosanna, la nostra mitica presidentessa!

-dicci una frase in dialetto sardo che hai imparato quest’anno! (con traduzione!) Una vera e propria frase non te la so dire, anche perché se poi la sbaglio mi uccidono! Ahahah! Però ho imparato ovviamente le classiche espressioni sarde: “eja”, che vuol dire “sì” e “ajò”, che ha tantissimi significati, ma in genere si usa come intercalare, Poi ho imparato delle parole in dialetto, ad esempio la mia preferita è “mischi netta”, che vuol dire “poverina”.

Ci spostiamo sul versante pallavolo!

lestini muro-cosa ti ha spinto a cominciare a giocare a pallavolo? I miei genitori giocavano entrambi a pallavolo, quindi diciamo che è un vizio di famiglia.

-ultimamente si vede spesso l’#ilmiosportèdifferente..per te in cosa il volley è “differente”? Il volley è uno sport più civile di altri, senza ombra di dubbio, e sempre attento al rispetto dell’etica sportiva in tutte le categorie.

-nello sport ci sono regole “scritte” e regole “non scritte” (comportamentali e non), ti è capitato di avere compagne di squadra che non hanno rispettato qualcuna di queste? Cosa ne pensi di questi comportamenti? Purtroppo sì, il primo anno in cui ho giocato fuori casa. Essendo la pallavolo uno sport di squadra, sono comportamenti che vanno ad incidere sul rendimento dell’intero gruppo, quindi credo sia una mancanza di rispetto in primis nei confronti delle proprie compagne, oltre che dell’allenatore e della società.

-in uno sport come il nostro c’è molta interdipendenza dalle compagne, quali sono le caratteristiche che dovrebbe avere un buon gruppo secondo te? Spirito di sacrificio, coesione e passione.

-l’ambiente sereno è una caratteristica che permette ai giocatori di esprimere al meglio le proprie abilità, quanto incide questo fattore durante una stagione? Credo che sia un fattore importantissimo, forse fondamentale. Sicuramente è difficile creare un ambiente sereno, perché sono mille i problemi che possono presentarsi durante una stagione, quindi c’è bisogno di grande impegno e pazienza da parte di tutti, società, staff tecnico e giocatrici.

Parliamo di volley tra passato, presente e futuro:

lestini rieti-hai giocato in squadre di diverse regioni, cosa ti ha spinto negli anni a “cambiare”? Recentemente ho letto un articolo di una ragazza che gioca a pallavolo che mi ha colpito molto. La ragazza affermava che una giocatrice che tutti gli anni a cambia squadra, città, allenatore, abitudini, al termine della stagione non cerca un motivo per andare via, bensì un motivo per restare. Sono pienamente d’accordo. E’ stata sempre molto difficile la decisione di cambiare squadra e penso di aver lasciato un pezzetto di cuore in ognuna delle città in cui ho vissuto. Tra l’altro i primi due anni in cui ho giocato fuori casa frequentavo il quarto e il quinto anno del liceo e sono andata a scuola prima a Benevento, poi a Chieti. Sono stati i due anni più difficili, perché oltre alle ordinarie difficoltà del cambiamento mi sono dovuta allontanare anche dai miei compagni di classe, che in entrambe le città mi hanno accolto da subito con grande calore e che non smetterò mai di ringraziare.

-cosa ti ha spinto in questa occasione a decidere di rimanere nella tua attuale squadra (Capo d’Orso Palau, ndr) per lestini esultanzaun’altra stagione? Tutte le persone che ci hanno giocato mi hanno sempre parlato molto bene della Sardegna ma ora che l’ho vissuto sulla mia pelle posso confermare che tutto quello che si dice è vero, o almeno lo è nella mia società. A Palau l’ambiente è molto caloroso e familiare, tutto lo staff ci tratta come se fossimo persone di famiglia. E’ esattamente quello di cui ho bisogno per rendere al meglio e penso che sia proprio uno dei miei “motivi per restare” di cui parlavo prima. 

-l’ultimo campionato è stato per la tua squadra davvero incredibile: un girone d’andata poco entusiasmante ed un girone di ritorno strepitoso tanto da fare dei veri colpacci con le squadre prime in classifica, cosa ha contribuito alla mutazione della vostra squadra? Grazie ai colpi di mercato della società sono state inserite nel gruppo Carlozzi e Petrelli, che a loro volta sono state fondamentali, in quanto ci hanno permesso di raggiungere un equilibrio che prima mancava, a causa di
infortuni e problemi vari. A partire da quel momento siamo stati sicuramente tutti molto bravi a rimanere uniti e concentrati per raggiungere l’obiettivo salvezza, dallo staff tecnico alla società, ma devo fare in particolare i lestini esultacomplimenti alle mie compagne, perché in molte occasioni abbiamo dimostrato di essere una squadra molto unita e siamo riuscite grazie a questo ad uscire dai momenti di difficoltà.

-resti a Palau in una squadra notevolmente modificata, con innesti importanti direttamente dalle cugine dell’Olbia di A2: ovviamente siete stimati come la favorita della B2 girone G. Cosa ne pensi? Sono molto motivata, sicuramente perchè il gruppo è competitivo, ma soprattutto perché credo che giocare con atlete di quel livello sia un onore e spero di poter imparare molto da loro.

-l’estate sta finendo, quanto hai voglia di ricominciare? Non vedo l’ora, sto facendo il conto alla rovescia!

L’intervista giunge al termine, ti ringraziamo per esserti messa in gioco con le nostre domande. Un grosso in bocca al lupo per la stagione ormai alle porte!